Se la vita ci è resa difficile da questa assurda malattia, noi non ci arrendiamo!
"Short-term profits can short-change our future...The cost of ignoring the chemical effects on human health is quietly but steadily growing ever higher, creating a dangerous risk to the very underpinnings of society" Cindy Duering
"Scopo e compito della scienza (episthmh) è lo scoprire qualcosa che non è stato ancora scoperto e il cui esser scoperto sia preferibile al restare ignoto". Ippocrate

sabato 31 luglio 2010

In autunno la versione radiofonica di "DESAPARESIDA. Una vita spezzata dalla Sensibilità Chimica Multipla"

L'autrice Eva Caballé, prima di ammalarsi era una donna dinamica, impegnata nel suo lavoro di economista.
Poi l'MCS l'ha costretta a lasciare il suo lavoro e a chiudersi in casa per sopravvivere!

Quando ha scritto il libro "DESAPARESIDA", non avrebbe mai pensato all'effetto dirompente che sta avendo nella società: infatti, aveva scritto il libro con l'unico scopo di far conoscere la sua malattia attraverso la drammatica testimonianza personale. Ora il libro sta avendo una larga diffusione negli Usa e nel Sudamerica; inoltre, grazie a lei, è stata aggiunta la voce "Sensibilità Chimica Multipla" nei cataloghi delle biblioteche universitarie spagnole.
Non avrebbe neanche immaginato che la stampa spagnola avesse preso tanto a cuore i diritti dei malati di MCS e neppure che, dopo una trasmissione televisiva sulle sue condizioni di vita, avrebbe gestito una newsletter di Telecinco.

Reportaje SQM TV 28/4/10 from Eva on Vimeo.
Quando tutto il clamore mediatico sembrava essersi placato, ecco che le viene proposto di trasmettere "Desaparesida" alla radio. Nonostante quest'idea la sconvolgesse perchè questo progetto avrebbe impegnato degli attori per settimane ed avrebbe nuovamente esposto pubblicamente la sua vita, lei accetta sempre per far conoscere e riconoscere l'MCS!
Col tempo, lei è certa, riconquisterà la sua privacy. A proposito, un lato positivo nella vicenda personale di Eva: il sostegno incondizionato di suo marito David Palma.
Noi, dal canto nostro, le auguriamo di recuperare, insieme alla sua privacy, anche la sua salute!

DESAPARECIDA - 1° Episodio




dal blog di Eva Caballé: NOFUN

venerdì 30 luglio 2010

Malattie autoimmuni e terapie biologiche

del Dott. Antonio Sarappa

Conoscere la patogenesi di una malattia, cioè di come essa evolve e con quali meccanismi, significa rispondere agli altri quesiti che qualificano una malattia come il decorso, la prognosi e la terapia.

Già perché non sempre la diagnosi è la "summa" di tutti i gradi di passaggio di una malattia. I grandi Maestri della Medicina di una volta, tenevano in sommo privilegio lo studio dei sintomi ma spesso non conoscevano non dico la patogenesi ma talvolta l’esatta eziologia delle malattie. Quante patologie venivano diagnosticate come "idiopatiche" perché non se ne conosceva la causa! E così la terapia era affidata all'acume clinico specie se si dovevano "trattare" malattie per così dire "nuove". Le malattie autoimmuni sono, in questo senso, paradigmatiche.

L'uso di farmaci aspecifici, o sintomatici hanno tenuto scena per anni. I FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei), chi ha la mia età, non può non ricordare quanto siano stati importanti nel migliorare lo stile di vita di pazienti con gravi patologie dolorose. Basti pensare ad una delle tante come l'Artrite reumatoide, o quella psoriasica e così via tutte le forme reumatiche nosograficamente non inquadrabili. Poi i cortisonici, gioia e delizia dei medici e ultima spiaggia per i pazienti i cui molteplici effetti collaterali si è ritenuto accettarli, nell'economia di gestione terapeutica come il male minore, pur di garantire, nei casi gravi, un lenimento, talvolta momentaneo e fugace, a sintomatologie dolorose insopportabili.

Ma non c'è da disperare: proprio la migliore conoscenza dei multiformi meccanismi patogenetici nelle malattie autoimmuni, ha avviato un capitolo di fecondi studi e interessanti approcci terapeutici.

Una nuova filosofia nel campo della terapia delle malattie autoimmuni tiene ormai da anni banco. Essa è imperniata nello studio di agenti che agiscono ora modulando ora stimolando ora bloccando i diversi "momenti" della risposta immune. Un diffuso ottimismo incoraggiato da buoni risultati, circola non solo tra i medici ma anche, e soprattutto, tra i pazienti che riferiscono miglioramenti un tempo del tutto inaspettati. Queste terapie vengono chiamate "biologiche" perché agiscono in maniera agonista o antagonista, stimolando o inibendo sostanze proprie dell'organismo.

È il caso, ad esempio, del recupero dell'omeostasi immunitaria attraverso l'azione sulle citochine che intervengono attivando fondamentalmente due tipi di risposta cellulare, una volta che il complesso antigene-HLA peptide sia stato esposto sulla superficie delle Cellule Presentanti l'Antigene (APC). Ci riferiamo alle cellule Th1 che stimolano i linfociti B a trasformarsi in plasmacellule da cui prendono origine gli (auto)anticorpi e alle Th2 responsabili soprattutto del danno tissutale.

Se esaminiamo l'andamento delle citochine nelle malattie autoimmuni, osserviamo due aspetti importanti e cioè la loro iper- espressione e ipoespressione. Nelle MICI (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali), il TNF e l'IL 2,7,10 sono iper-espresse. Nel LES, al contrario, il TNF è ipoespresso. Nell'Artrite Reumatoide, poi, così come nelle vasculiti, è possibile notare sia un'ipo-che un'iperespressione del TNF-α.

L'azione delle terapie biologiche può essere, dunque, antagonista o agonista. Un esempio di antagonismo dell'azione citochinica è offerto, nel'’A.R., da farmaci che causano un blocco del TNFα, di uso ormai corrente, con buoni risultati nella prevenzione delle erosioni osteo-cartilaginee. Il farmaco in questione è una proteina di fusione solubile ricombinante costituita  da sequenze di a.a. umani di due domini extracellulari del recettore p75TNFα receptor IgG1, legati al frammento Fc di una IgG1 umana. L'ETANERCEPT, questo il nome dato alla molecola, viene attualmente utilizzato nella terapia dell'A.R. in associazione con il Metotrexato, con buoni risultati sul piano clinico, caratterizzati da un rallentamento della progressione radiografica delle lesioni erosive articolari.

Studi sempre più raffinati hanno condotto alla scoperta di altre molecole utilizzate nella terapia dell'A.R. come l'ADALIMUMAB (il primo anticorpo monoclonale anti-TNF-α completamente umanizzato costituito da IgG1 ad alta specificità e affinità per il TNF-α) e l'INFLIXIMAB, anticorpo monoclonale per il 25% murino e 75% umano) somministrato esclusivamente in associazione con il metotrexato. L'EMEA (European Medicines Evaluation Agency) ha diffuso le indicazioni per l'uso di questi agenti biologici nella terapia dell'A.R. e in altre Patologie autoimmuni.

Alcuni AA. riportano possibili complicazioni derivanti dall'uso di farmaci anti-TNF-α e un maggior rischio di infezioni talora anche gravi.

Studiare il cosiddetto "profilo di sicurezza" degli anti-TNF-α, escludere patologie infettive prima di dare inizio alla terapia e il periodico monitoraggio del livello autoanticorpale rappresentano i criteri, attualmente disponibili,per stabilire un sicuro piano terapeutico per coloro che sono affetti da malattie autoimmuni       

Grandi speranze, a mio avviso, possono riporsi nel trattamento delle malattie autoimmuni attraverso il blocco del CTLA-4-Ig o con anticorpi contro il ligando CD40.  CTLA-4, noto anche con il nome CD152 è un recettore espresso sui linfociti CD4+ e CD8+ e appartiene alla superfamiglia delle immunoglobuline. Quando CTLA-4 si lega ai ligandi CD80 e CD86 (B7-1 e B7-2), viene trasmesso all’interno del linfocito un messaggio inibitorio, con il conseguente blocco dell’attivazione; al contrario di quello che accade quando il recettore CD28 si lega agli stessi ligandi del CTLA-4 trasmettendo un segnale attivatore (II° segnale). In questo gioco di attivazione/inibizione, CTLA-4 e CD28 occupano un posto di grande importanza nella regolazione della risposta immunitaria.

Tra i numerosi studi sperimentali che danno ragione a questo filone di ricerca, quelli sui topi knoch-out per il gene che codifica CTLA-4, (situato sul braccio lungo del cromosoma 2), evidenziano che in mancanza  di tale recettore, si verifica l'attivazione massiva dei linfociti impegnati nella risposta immunitaria.

Un altro possibile approccio terapeutico si basa sull'interferenza dell'attivazione delle cellule T mediante peptidi analoghi in grado di ingannare i "peptidi nativi". Essi si  posizionano sulla superficie delle APC rendendo anergica la cellula T, al cui recettore (TCR)  non può legarsi il complesso peptide-antigene-modificato. Basterà, sono convinto, solo attendere: quanto prima il bagaglio delle terapie biologiche si avvarrà di nuovi strumenti in grado di agire nei vari stadi della risposta immune. Non mancano, però, le perplessità.

La possibilità di intervenire su meccanismi delicati come, un esempio tra tutti, il blocco della presentazione ai T linfociti dei complessi antigeni-peptidi-HLA rimane ancora un'ipotesi, interessante sì ma sempre un'ipotesi,. Un solo peptide-HLA può riconoscere e legarsi ad un'infinità di antigeni ciascuno diverso dall’altro così come un solo antigene può essere riconosciuto e quindi legarsi a numerosi complessi peptide-HLA.

La conoscenza di questi meccanismi, allo studio di qualificati gruppi di ricerca, potrà riverberarsi anche in altri campi come nella ricerca sui meccanismi che innescano i tumori e  tutte quelle malattie per così dire "nuove" che si affacciano nel già vasto panorama delle patologie di interesse medico. Ancora una volta la parola spetta ai ricercatori Biologi e Medici per comporre il complesso mosaico delle basi molecolari delle malattie in generale e di quelle autoimmuni, in particolare.


fonte:
napoli.com
*Dott. Antonio Sarappa, Direttore U.O.C. Patologia Clinica DSB 50 ASL Na 1 

mercoledì 28 luglio 2010

L'estrogeno sintetico BPA trovato negli scontrini

In un test DI LABORATORIO COMMISSIONATO DA RIVENDITORI 


Sale nuovamente agli "onori della cronaca" un componente della plastica, il bisfenolo A (BPA), quello che, per intenderci, è stato sulle prime pagine dei giornali perché gli scienziati avevano dimostrato che dagli involucri delle confezioni, di cui fa parte, passa facilmente negli alimenti ; poi perché contamina il latte dei biberon, quando questi vengono riscaldati assieme al contenuto.
Ma la maggior parte dei consumatori sono probabilmente ignari che il loro sistema endocrino è regolarmente esposto al BPA grazie agli scontrini di cassa.
Lo studio ha, infatti, evidenziato che i due quinti degli scontrini provenienti da negozi di alimentari, supermercati, stazioni di rifornimento, fast-food, uffici postali e sportelli automatici (ATM),  cioè quelli attivati col calore, contenevano BPA e che questo è stato facilmente rimosso con un panno-carta umido; ciò vuol dire che il BPA si attacca alla pelle umida e quindi assorbito dall'organismo. Già in uno studio svizzero era stato evidenziato il fatto che il BPA penetra, attraverso gli strati profondi della pelle, direttamente nel sangue, senza la possibilità di essere tolto con i detergenti.

Varate le Linee Guida per il trattamento dei malati di MCS negli Ospedali dell'Australia del Sud

La Sensibilità Chimica Multipla (MCS) può essere una condizione molto invalidante e colpisce, a diversi gradi di gravità, circa l'un per cento della popolazione adulta nell'Australia del Sud. Curare un paziente con MCS pone molti problemi, uno dei quali è fornire un ambiente privo di sostanze chimiche inquinanti. Perciò, il Dipartimento, in collaborazione con il Gruppo intergovernativo di riferimento per l'MCS , ha varato, basandosi sugli standard di Salute del Queensland, le linee guida per il trattamento dei malati con MCS  negli ospedali dell'Australia del Sud.
Queste linee guida hanno lo scopo di contribuire a garantire quelle esigenze specifiche dei pazienti con MCS che possono essere soddisfatte, in particolare, prevedendo delle misure per ridurre al minimo l'esposizione dei pazienti con MCS a sostanze chimiche ambientali. L'attuazione di tali linee guida dovrebbero ridurre la durata del soggiorno e migliorare l'efficacia delle cure individuali.
tratto da:  MCS guidelines for South Australian hospitals
PDF MCS guidelines for South Australian hospitals (PDF, 92KB)

Importante scoperta per la cura delle malattie autoimmuni


La sinergia tra l’Istituto Neuromed, l’Università del Molise e l’Ateneo di Perugia, grazie anche ad un finanziamento della Federazione italiana sclerosi multipla, ha permesso un’importante scoperta nel campo dell’immunomodulazione destinata a tradursi nello sviluppo di nuovi farmaci utili nella cura di malattie  autoimmuni (cioè malattie nelle quali il sistema immunitario attacca le cellule del nostro organismo), quali la sclerosi multipla.
I risultati di questa importante ricerca sono stati pubblicati nei giorni scorsi nella prestigiosa rivista scientifica “Nature Medicine”, che rappresenta un punto di riferimento per la comunità scientifica internazionale.
Si è riusciti a dimostrare per la prima volta che un sottotipo dei recettori per il glutammato (il recettore mGlu4, conosciuto sinora solo per i suoi effetti a carico delle cellule nervose) regola le cellule del sistema immunitario potenziando i meccanismi di immunotolleranza, cioè i meccanismi che difendono l’organismo dall’attacco del sistema immunitario.
Animali da esperimento affetti da una malattia simile alla sclerosi multipla sono stati curati da un farmaco in grado di attivare selettivamente il recettore mGlu4.
Questa scoperta rivoluziona i meccanismi che regolano le cellule del sistema immunitario e apre una strada mai percorsa per lo sviluppo di farmaci innovativi destinati al trattamento della sclerosi multipla.
Si tratta di una scoperta tutta italiana che deriva dall’integrazione di tre gruppi di ricerca: (I) il gruppo della professoressa Maria Cristina Fioretti dell’Università di Perugia, leader in campo internazionale nello studio del sistema immunitario; (II) il gruppo del prof. Roberto Di Marco dell’Università del Molise, di grande esperienza nello sviluppo di modelli animali di sclerosi multipla; e (III) i ricercatori dell’Istituto Neuromed di Pozzilli, che da anni dedicano i loro sforzi allo studio dei recettori per il glutammato.
Titolo ricerca: “Metabotropic glutamate receptor-4 impacts adaptive immunity and restrains neuroinflammation”.

Autori: Francesca Fallarino, Claudia Volpi, Francesco Fazio, Serena Notartomaso, Carmine Vacca, Carla Busceti, Silvio Bicciato, Giuseppe Battaglia, Valeria Bruno, Paolo Puccetti, Maria C Fioretti, Ferdinando Nicoletti, Ursula Grohmann e Roberto Di Marco.

articolo del sito corriereuniv.it

domenica 25 luglio 2010

Uno studio dimostra che l'iperreattività sensoriale non è strettamente correlata né con l'asma né con le malattie psichiatriche.

Relazione tra iperreattività sensoriale, asma e  malattie psichiatriche
Pubblicazione ufficiale dell'"American College of Allergy, Asthma & Immunology" 2010;105(1):20-3.
Autori: Johansson A, Millqvist E, Bende M
Per questo studio sono stati esaminati 724 pazienti di una clinica specializzata in allergologia. E' stato sottoposto loro un questionario per rilevare le reazioni individuali agli odori. Poi, i pazienti affetti da grave MCS sono stati sottoposti al test inalatorio della capsaicina (usato nella diagnosi di iperreattività delle prime vie aeree), infine è stato somministrato loro un questionario per valutare i problemi psichiatrici.
I soggetti iperreattivi (SHR) sono risultati essere circa il 6% dei pazienti in esame, percentuale corrispondente a quella rilevata nella media. Non sono emerse relazioni significative che colleghino l'iperreattività a depressione o ansia. Gli studiosi sono perciò pervenuti alla conclusione che non c'è una stretta connessione tra SHR e asma o problemi psichiatrici.

L'SHR è, così come hanno specificato gli autori in una precedente ricerca, è un'iperreattività sensoriale con sintomi prevalentemente alle vie aeree che si manifesta in un sottogruppo di persone intolleranti a sostanze chimiche con caratteristici odori aggressivi.

sabato 24 luglio 2010

Come convivere con l'MCS

Parola d'ordine: creare un ambiente non tossico
La Sensibilità Chimica Multipla è una malattia che scombussola la vita. Appena individuato il proprio problema, ancora prima della diagnosi, bisogna assolutamente cambiare stile di vita e rassegnarsi a non avere più una vita di relazione normale. Occorre:

  • individuare e, possibilmente, rimuovere la causa della malattia;
  • ridurre al minimo le sostanze chimiche nell'ambiente di vita e di lavoro;
  • cercare di creare almeno un ambiente assolutamente privo di sostanze tossiche dove rigenerarsi;
  • evitare i prodotti chimici, alimenti e prodotti che creano problemi;
  • entrare in sintonia con il proprio sistema immunitario.

PRODOTTI CHIMICI
E' difficile vivere in un ambiente privo di sostanze tossiche, ma è possibile ridurre al minimo l'esposizione.
Occorre bonificare l'ambiente di vita e di lavoro dalle muffe (se ci sono).
Quando si fanno imbiancare le pareti (esclusivamente con pitture ad acqua), lasciare assolutamente la casa o l'ufficio fino a quando il lavoro è finito. Prima di tornare, far pulire a fondo la casa o l'ufficio.
Far ventilare l'ambiente quando si fanno le pulizie, qualsiasi tipo di prodotto si usi. Usare esclusivamente prodotti naturali per pulire la casa e il posto di lavoro. Effettuare un continuo ricambio d'aria; se ciò non è possibile, utilizzare i depuratori d'aria.
Quando si guida, evitare le aree di edifici in costruzione.

ALIMENTAZIONE
Ogni persona è diversa e può avere o meno intolleranze alimentari. Per mantenere efficiente il sistema immunitario, mangiare prodotti freschi e biologici. Mantenere il fegato, i reni e l'apparato digerente in buone condizioni. Non consumare molto zucchero, fritture e cibi tossici. Mangiare molta  frutta e verdura. Prestare attenzione a come ci si sente dopo aver mangiato, infatti, ci si può accorgere se si è intolleranti ad un alimento.

AMBIENTE DOMESTICO
I tappeti sono da evitare, soprattutto in camera da letto. E' buona norma che nessuno fumi in casa. Crearsi uno spazio senza molti mobili, non trafficato e senza polvere dove riposare.

VITA SOCIALE
Frequentare solo persone che conoscono il problema e non usano profumi. La miglior cura di se stessi è quella di mettere a conoscenza le persone con le quali si sta in contatto (familiari e colleghi di lavoro) del problema, affinchè non usino prodotti che non si tollerano. Se, nonostante ciò, non è possibile ottenere un ambiente privo di sostanze tossiche, allora stare alla debita distanza da questi luoghi, scegliendo di soggiornare in luoghi adeguati e socializzare quando è possibile.

ABBIGLIAMENTO
Indossare abiti di tessuti naturali che lascino traspirare la pelle. Sarebbe bene lavare ed indossare gli abiti, senza riporli negli armadi o nei cassetti.. Usare poco sapone e risciacquare più volte la biancheria. Fare uso di detersivi naturali e controllare che i prodotti da usare siano biodegradabili. I malati di MCS non possono indossare abiti lavati in tintoria.

CURE
Ci sono molte informazioni su internet sull'MCS: molte persone condividono le esperienze personali in campo nutrizionale e in campo medico. Per ora, anche se non esiste ancora una cura standard, tutti i medici concordano sull'EVITAMENTO di qualunque sostanza che possa scatenare reazioni di tipo allergico.
Se conosci una persona affetta da MCS grave, sii comprensivo e paziente con questo malato.
tratto dall'articolo How to live with Multiple Chemical Sensitivity

venerdì 23 luglio 2010

Individuate le tre proteine tossiche per i celiaci

La celiachia fa sì che se si mangiano alimenti composti da glutine - presente nel frumento, nella segale e nell'orzo - il sistema immunitario attacca l'intestino.
Un gruppo di scienziati britannici e australiani ha individuato le proteine tossiche per chi è intollerante al glutine.
Gli scienziati hanno scoperto il perchè di questa intolleranza, dando a 200 pazienti pane, focacce di segale oppure orzo bollito e analizzando il sangue sei giorni dopo per vedere come il sistema immunitario ha risposto.
Dai risultati è emerso che tre frammenti di proteina  sono risultati maggiormente pericolosi.
"Queste tre componenti - ha detto il ricercatore di Melbourne, Bob Anderson -costituiscono la maggior parte della risposta immunitaria al glutine".
La Nexpep, una società Biotech di Melbourne, ha creato un vaccino in grado di desensibilizzare le persone intolleranti al glutine.
tratto dal sito: news.paginemediche.it
notizia: corriere.it

martedì 20 luglio 2010

ALCUNI COSMETICI POTREBBERO ESSERE DANNOSI: LEGGIAMO LE ETICHETTE

Nei prodotti per la cura personale ci sono molti componenti potenzialmente dannosi:
  • ftalati (distruttori endocrini, dannosi per il fegato e i testicoli, cancerogeni, scatenano l'asma nei bambini, producono difetti neonatali);
  • laurilsolfato di sodio  (schiumogeno che provoca: irritazione cutanea e oculare, perdita di capelli, microfessurazioni alle gengive ed ulcere aftose, aumento della permeabilità della pelle, migliorando l'assorbimento degli altri ingredienti chimici potenzialmente nocivi);
  • paraben (ampiamente utilizzato come  conservante nei cosmetici e prodotti per la cura dei capelli: distruttore ormonale, aumenta il rischio di alcuni tipi di cancro, sterilità, reazioni cutanee allergiche e irritazione);
  • triclosan e triclocarban (comunemente utilizzati in prodotti anti-batterici: interferiscono con la funzionalità della tiroide, creano resistenza batterica agli antibiotici, indeboliscono il sistema immunitario, alterano gli ormoni sessuali, sono legati a difetti alla nascita, provocano il cancro; in un ambiente casalingo si combinano con il cloro dell'acqua di rubinetto e producono cloroformio e pericolose diossine clorurate - sostanze cancerogene);
  • idrochinone: vietato in molti paesi, è un ingrediente comune nei sbiancanti per la pelle. È un noto cancerogeno;
  • dietalonammina (DEA): si trova in quasi tutti i saponi convenzionali, shampoo, balsamo, creme e cosmetici; DEA è prontamente assorbita dalla pelle e si accumula negli organi interni. (irritante per la pelle e per gli occhi, provoca disturbi della vista, è collegata a danni al rene, cervello, midollo spinale, midollo osseo, fegato e pelle nei test sugli animali,  si combina col comune nitrato dei conservanti nei prodotti cosmetici e forma nitrosodiethanolamine (NDLA)-un potente cancerogeno); 
  • formaldeide: ancora usata come conservante in molti cosmetici, creme per il viso, shampoo, bagnoschiuma, deodoranti e prodotti per le unghie, causa:  irritazione di occhi, naso e gola, tosse, attacchi di asma, nausea, vomito, sanguinamento nasale, infezioni dell'orecchio, mal di testa, vertigini e  cancro negli animali da esperimento; infine, indebolisce il sistema immunitario .
Facciamo attenzione anche al profumo contenuto più o meno in tutti i prodotti per la cura del corpo; infatti, le aziende produttrici possono inserirvi una miriade di componenti, spesso dannosi, senza elencarli in etichetta in quanto esse sono proprietarie della "miscela" e la legge ne tutela la segretezza per proteggerne l'esclusiva.

domenica 18 luglio 2010

Associazione no-profit si occupa di alloggi per malati di MCS

Re|shelter è un'organizzazione statunitense no-profit costituitasi recentemente che ha lo scopo di affrontare l'urgente bisogno di un alloggio sicuro per persone con sensibilità ambientale che hanno reazioni fisiche pericolose a livelli estremamente bassi di sostanze chimiche, muffe,  campi elettrici e altri fattori ambientali  ed hanno grande difficoltà a vivere nelle case costruite in modo convenzionale.
L'organizzazione statunitense di beneficenza è attualmente  impegnata ad affrontare la crisi globale degli alloggi e  l'alto numero di senzatetto e di suicidi tra le persone colpite da sensibilità ambientale. Le attività di  Re|shelter, finanziate grazie ad una raccolta di fondi, consistono nella concessione di sovvenzioni per l'acquisto di alloggi, promuovendo la progettazione e la costruzione di alloggi sani e di comunità, nella  diffusione della consapevolezza della patologia ambientale  e dell'importanza vitale di alloggi sicuri per i malati.

tradotto dal sito EI Resource

venerdì 16 luglio 2010

Interpellanza parlamentare sull'MCS

Interpellanza urgente
01-07-2010
INIZIATIVE PER LA CURA E LA PREVENZIONE DELLA SENSIBILITÀ CHIMICA MULTIPLA
Donella Mattesini
Cofirmatari:
Mario Pepe (PD), Murer, Gatti, Codurelli, Miotto, Porta, Nannicini, Scarpetti, Schirru, Siragusa, Motta, Pizzetti, Baretta, Naccarato, Mastromauro, Gnecchi, Bucchino, Fedi, Pompili, La Forgia, Arturo Mario Luigi Parisi, Viola, Miglioli, Boccuzzi, Recchia, Iannuzzi, Colombo, Zampa, Argentin, Giorgio Merlo
Numero: 200782
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere - premesso che:
la sensibilità chimica multipla (MSC) è una patologia che si sviluppa in seguito ad un'esposizione acuta o cronica a sostanze tossiche (profumi, prodotti per l'igiene personale, detersivi, deodoranti ambientali, ammorbidenti, insetticidi, erbicidi, solventi, smog e fumi industriali, sgasamento delle materie plastiche, farmaci, e altro) che producono una sensibilizzazione a più sostanze chimiche;
all'inizio i sintomi quali rinite, asma, dermatite, mal di testa, irregolarità cardiocircolatoria, disturbi digestivi, stanchezza cronica, dolori articolari e muscolari, disturbi uditivi e della vista, compaiono a seguito della esposizione e scompaiono evitando la stessa. Con il progredire della malattia i sintomi si cronicizzano con uno stato infiammatorio generale che produce un danno organico irreversibile (ictus, infarto, cancro, patologie autoimmunitarie, sclerosi multipla, artrite reumatoide, Parkinson, e altro);
l'ipotesi più accreditata della causa della MCS è una ridotta capacità di metabolizzazione delle sostanze xenobiotiche a causa di una carenza genetica o della rottura dei meccanismi enzimatici di metabolizzazione a seguito della esposizione tossica;
tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005 tre regioni hanno riconosciuto la MCS come patologia rara: Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo. Nel 2006 anche la regione Lazio ha compiuto questo riconoscimento, rinnovandolo nell'articolo 50 della legge finanziaria del 2007;
negli ultimi anni diversi malati con MCS di grave entità hanno ottenuto l'invalidità al 100 per cento, il riconoscimento ai fini della legge n. 104 del 1992, in un caso, anche l'accompagno. Molti altri hanno ottenuto dalla ASL, il rimborso delle cure all'estero per patologia residuale o la fornitura di ausili terapeutici, come purificatori dell'aria, mascherine ai carboni, umidificatori dell'ossigeno in vetro dell'AEHF. In altri casi, purtroppo, molti malati stentano a ottenere qualsiasi assistenza medica oppure si rivolgono a più specialisti, incorrendo in tentativi diagnostici e terapeutici spesso inutili, se non dannosi, e in ogni caso con un pesante aggravio economico;
le difficoltà di accesso dei malati italiani ai servizi sanitari pubblici e privati, a causa della mancanza di unità ambientali controllate (prive di sostanze tossiche), rendono ulteriormente difficile la valutazione del fenomeno -:
se sia a conoscenza dell'incidenza della suddetta malattia nel nostro Paese;
se non ritenga necessario, ai fini della diagnosi precoce e della prevenzione della MCS, promuovere la definizione di indirizzi, in collaborazione con le regioni, affinché attraverso i piani sanitari, sia definito un programma articolato che permetta di assicurare la formazione e l'aggiornamento professionali del personale medico, al fine di facilitare l'individuazione dei soggetti affetti da MCS nonché dei soggetti, non sintomatici, appartenenti a categorie a rischio di contrarre la suddetta malattia, e sia adottato presso le unità di pronto soccorso un protocollo di ospedalizzazione per la MCS da attuare nei casi di necessità ed urgenza.
dal sito
deputatipd

L'On. Baldoni illustra, in una videointervista a Il Sole 24ORE, la sua proposta di legge sull'MCS

Tra le proposte di legge in favore dei malati di MCS prese in considerazione dalla 12ª Commissione del Senato, c'è quella dell'On. Baldoni. Questo DDL prevede che le persone affette da MCS siano curate in Italia e ricevano contributi per la loro particolare alimentazione; inoltre, dovranno essere tutelati i diritti al lavoro, allo studio e al voto dei multisensibili così come avviene per tutti i cittadini italiani.
VIDEOINTERVISTA
articolo su Il Sole 24ORE

mercoledì 7 luglio 2010

La teoria del Prof. Pall confermata dallo studio italiano sull'MCS condotto dall'IDI e da ricercatori universitari

Il Prof. Martin L. Pall , Professore Emerito di Biochimica e Scienze Mediche di Base alla Washington State University e Direttore del team di ricerca “Paradigm Research”, riconosce l'importanza dello studio condotto in Italia sui malati di MCS nel quale si conferma la sua teoria del ciclo NO/ONOO espressa anche nel 92° capitolo del General and Applied Toxicology, 3rd Edition, fondamentale testo di riferimento medico-legale di tossicologia.



venerdì 2 luglio 2010

TOXIC: Documentario sull'MCS di Francesca Del Sette

"Malattie rare imperversano senza una cura nè un umano sociale riconoscimento. 

La causa è probabilmente da ricercarsi nel "tossico" che ci avvolge, con le sue innumerevoli spire invisibili, note o sconosciute, figlie di un mondo sempre più chimico. 

Quanto "TOXIC" intorno a noi, nelle nostre case, nelle scuole, nell'aria, nei prodotti che usiamo per lavare e ancor peggio per lavarci, nei luoghi di lavoro, nelle macchine, persino nel verde e dentro ai fiori.

La soluzione purtroppo ancora non esiste. Se non nel prendere seriamente consapevolezza della situazione. 
La nostra inchiesta spazia nell’ambito di una trentina d'interviste (tra malati, medici, ricercatori, enti, associazioni) e prova a smascherare la realtà italiana.
Non senza uno sprazzo di speranza e di alternativa equosolidale ad un modo di vivere un po' stretto a troppi di noi.
Che comunque siamo i primi nel nostro piccolo a correre come criceti nella loro ruota, senza sapere dove andiamo, cosa compriamo, cosa buttiamo... perchè non impariamo a guardare, a ricercare, a mettere in dubbio i luoghi comuni, le abitudini radicate?
È ora di chiederci cosa si celi dietro le nostre scelte quotidiane, è ora di scegliere togliendoci il fumo dagli occhi.
Il punto di vista dal quale analizziamo la situazione passa come un testimone dalla voce di un suicida alla rabbia dei malati che lottano, dagli occhi di bambini inconsapevoli alla forza di un nuovo eroe anziano che proprio per i bambini si batte. E vince.
Certo... se il mondo fosse a misura di MALATO o di BAMBINO non ci sarebbero problemi. Una riflessione interessante ci può portare a considerare i malati come "un campanello d’allarme" per il tasso di inquinamento che ognuno di noi ha al suo interno. Ma siamo in pochi a fare tali pensieri.
Peccato.. perché poi alla fine siamo tutti intossicati.
Ma solo i malati se ne accorgono.
E i bambini ne pagano le amare conseguenze."

Note di regia del documentario "Toxic"

Note di regia
"Toxic" è il risultato di un viaggio nel quale Veronica mi ha trascinato alla ricerca della verità. Spinte entrambe dalle nostre rispettive gravidanze dentro l’irreversibile metamorfosi verso la coscienza ambientale che oggi possediamo, il primo intento comune è stato quello di esplorare con un documentario quale fosse il modo migliore per diventare due mamme più "ecologiche" nel rispetto dei nostri bambini. Ci siamo accostate all’argomento con curiosità, ignoranza ed entusiasmo finchè non abbiamo scoperto, con le ricerche e con il tempo, delle vere e proprie "mine" che, pur non avendo noi il potere di disattivare, non siamo riuscite ad ignorare. Una di queste realtà oscene e pericolose - l’emarginazione dei malati ambientali affetti da MCS - è diventata l’imput per una storia più complessa di cui i bambini non sono più i protagonisti ma rappresentano solo una parte delle vittime di un Paese malato come il nostro Pianeta.
Francesca Romana Del Sette