Se la vita ci è resa difficile da questa assurda malattia, noi non ci arrendiamo!
"Short-term profits can short-change our future...The cost of ignoring the chemical effects on human health is quietly but steadily growing ever higher, creating a dangerous risk to the very underpinnings of society" Cindy Duering
"Scopo e compito della scienza (episthmh) è lo scoprire qualcosa che non è stato ancora scoperto e il cui esser scoperto sia preferibile al restare ignoto". Ippocrate

domenica 14 ottobre 2012

Dentifrici, cosa rischiamo?

Il Salvagente, una rivista per i consumatori ha effettuato un test sui dentifrici, scoprendo che hanno ingredienti troppo aggressivi
La base dei dentifrici è costituita da tensioattivi, sostanze che vengono usate nelle formulazioni per facilitare l’effetto detergente. Tra questi il sodio lauryl solfato, su cui si basa la maggioranza dei prodotti, un ingrediente considerato come troppo aggressivo per la pelle e le mucose perchè rende il pH eccessivamente alcalino. La viscosità, utile per una buona applicazione, si ottiene anche dai polietilenglicoli o peg, emulsionanti che rendono i tessuti più permeabili e dunque pronti ad assorbire altre sostanze nocive. Poi alcuni aromi che servono a lasciare quel senso di freschezza che spesso scambiamo per pulizia: eugenolo, limonene o mentolo che sono allergizzanti.



Come ogni cosmetico, anche se qui il rischio dovuto all’ingestione è molto maggiore, i dentifrici si servono di potenti conservanti, come i parabeni, composti molto discussi perché possono alterare la funzionalità del sistema endocrino, con conseguenze, in particolare, per la fertilità maschile. Naturalmente le quantità presenti in un tubetto sono bassissime, ma la loro presenza in un prodotto che finisce nel cavo orale sarebbe da evitare. 

Nell’Inci (International nomenclature of cosmetic ingredients, che riporta per legge sulla confezione, in ordine decrescente, gli ingredienti) si trovano anche edulcoranti, come sorbitolo e saccarina, e coloranti. "Ce ne sono di diversi tipi, contrassegnati con le lettere CI, che stanno per color index, seguite da un numero. Non servono a nulla se non a rendere più bello il prodotto, invece occorrerebbe un’accurata indagine sulla loro qualità", spiega al Salvagente Fabrizio Zago, chimico e inventore del Biodizionario (la più famosa guida alla compatibilità ambientale degli ingredienti industriali). 
Oltre al rosso al verde e al blu, il colore dominante è il bianco e come ottenerlo se non con uno sbiancante?

Ecco in aiuto il diossido di titanio, o E171, che conferisce il tipico colore bianco ai dentifrici: l’impatto sull’uomo è ancora poco chiaro, ma alcuni studi lo collegano all’insorgenza del morbo di Crohn (colite ulcerosa), mentre l’Agenzia dell’Oms per la ricerca sul cancro (Iarc) lo classifica come possibile cancerogeno (gruppo 2B).

Escluso da molti prodotti cosmetici per la sua comprovata nocività, il triclosan appare ancora, con la funzione di antibatterico, nei prodotti che potremmo ingerire... Anche se è presente in quantità molto basse (la legge ne consente al massimo lo 0,3%), è contenuto anche in detergenti per la casa e per piatti, saponi, deodoranti, creme. Usato inizialmente come pesticida, la sua struttura è molto simile a quella della diossina. Se si è esposti ad alte dosi, attraverso il contatto si rischia l’irritazione cutanea, mentre in caso di ingestione, gli effetti sono convulsioni, coma, e perfino la morte. Se si accumula nell’organismo, invece, può alterare la funzione epatica e quella polmonare, causare paralisi, sterilità e alterazione immunitaria. Ragioni sufficienti, secondo il Salvagente, per scartarlo da ogni formulazione (come ha recentemente deciso di fare la multinazionale Johnson&Johnson).
Fonte: Il Salvagente

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